Le domande che si pongono molti imprenditori sono: “qual è il ruolo di un consulente aziendale? che fa un consulente in azienda?”. Di seguito cercheremo di dare una esaustiva risposta a queste domande e scopriremo quanto è importante la consulenza aziendale per un imprenditore che desidera migliorare i risultati o modificare l’assetto aziendale per adeguarlo al mutato mercato di riferimento.
Gli imprenditori definiscono le strategie per raggiungere i loro obiettivi aziendali convinti che siano le migliori per la loro azienda. Anche i piccoli imprenditori hanno una visione e delle convinzioni, ma anche queste possono essere migliorate.
I consulenti aziendali sono degli esperti, esterni all’azienda, hanno come primo obiettivo quello di fare una istantanea della azienda e trovare poi delle strategie alternative per un miglioramento delle performance. Proprio per questo i consulenti aziendali sono una figura chiave.
I consulenti aziendali essendo figure esterne, non immerse nel quotidiano aziendale, possono notare ed evidenziare meglio le criticità della struttura, cosa estremamente difficile per figure interne come i dipendenti o l’imprenditore.
Adesso entriamo nello specifico nel rispondere alle domande che ci siamo posti ad inizio articolo, e lo faremo evidenziando tre punti fondamentali.
Un team lavora meglio di un singolo
Gli imprenditori spesso sono convinti che possono svolgere più mansioni all’interno della azienda e di farlo meglio dei collaboratori, ma è chiaro che se si accentrano troppe attività il troppo stroppia e la qualità del lavoro ne risente.
Ogni funzione all’interno della azienda ha bisogno di figure con competenze ben definite ed è impossibile che queste vengano accentrale in una unica figura senza andare a penalizzare la qualità dei risultati.
In aiuto dell’imprenditore arriva il consulente aziendale, il quale non ha come obiettivo quello di togliere il potere decisionale e non mette neanche in discussione le sue competenze, anzi le esalta ed evidenzia dall’altra parte le criticità dei processi interni aiutandolo a risolverle e permettendo alla azienda di raggiungere gli obiettivi in maniera più efficacie ed efficiente.
Questo come è possibile?
Perché un consulente aziendale è, come avevamo già detto e scusate se mi ripeto ma è necessario, una figura esterna quindi in grado di avere una visione molto più lucida e neutrale rispetto all’imprenditore che è immerso come tutti gli altri dipendenti e manager nel flusso quotidiano, e può trovare le soluzioni più idonee alle criticità.
Purtroppo nel 2020 le aziende che hanno chiuso l’attività sono state circa 390.000, certamente la pandemia ha avuto il suo bel peso, chissà in quante di queste realtà sarebbe bastato solo ottimizzare alcuni processi, adeguare la strategia di vendita al mercato mutato.
Certo bisogna che gli imprenditori capiscano che non possono fare tutto da soli ma che spesso hanno bisogno del supporto esterno di qualcuno, di un consulente aziendale che ha un solo obiettivo quello di aiutare attingendo dal loro sapere, dalla loro esperienza che possono mettere a disposizione degli imprenditori.
Il ruolo del consulente
Il consulente aziendale deve diventare il braccio destro dell’imprenditore, colui che ha sempre una soluzione pronta che dà indicazioni sul come intervenire in una determinata area, dei veri e propri esperti traversali sulle funzioni aziendali, con un forte bagaglio di esperienze sul campo.
Deve anche possedere una caratteristica fondamentale, la capacità di creare una forte empatia con l’imprenditore, non entrare in conflitto con lui che resta comunque il titolare della azienda, colui che prende le decisioni finali.
Operativamente cosa fa il consulente?
Il Consulente aziendale all’atto pratico definisce dei “consigli strategici” supportati dalla propria esperienza, dati statistici e confronto con altre organizzazioni simili a quella dell’imprenditore.
Deve poi tramettere le proprie convinzioni all’imprenditore convincendolo che i “consigli” sono validi e corretti per la sua realtà.
Certamente il suo intervento non termina solo nella definizione delle strategie migliorative ma anche e soprattutto nella quotidianità aziendale dove va ad individuare eventuali criticità nei flussi nei vari settori da quello commerciale a quello finanziario a quello degli approvvigionamenti, proponendo miglioramenti nella organizzazione, non solo in termini di flussi ma anche di risorse umane.
Spesso nelle aziende di piccole e medie imprese gestite direttamente dall’imprenditore il capitale umano ha un ruolo fondamentale e sbagliare la scelta della risorsa in un settore chiave (commerciale, finanziario, acquisti etc etc ) della azienda può portare in alcuni casi a gravi conseguenze, fino anche alla chiusura dell’attività.
Questo implica che la scelta delle persone giuste nel posto giusto deve essere fatta con molta attenzione e non sempre l’imprenditore ha quel feeling di selezionare le persone giuste, meglio farebbe ad affidarsi ad esperti esterni (agenzie, consulenti,)
A mio vedere, comunque, il compito principe del consulente è quello di saper trasmettere all’imprenditore il proprio sapere, il proprio approccio alle risoluzioni dei problemi, permettendo allo stesso di poter nel futuro prendere decisioni in autonomia e allo stesso tempo di restare a sua disposizione in caso di bisogno.
In conclusione spero di aver risposto alla domanda “che cosa fa un consulente aziendale?” fa tante cose e tutte importanti e allora perché non contattarmi e chiedere un incontro conoscitivo completamente gratuito?
Contattami scrivendo a marco.ramponi@mramponiconsulting.com